Servizi di traduzione

Il traduttore è un lavoro apparentemente solitario che porta il traduttore ad ore di isolamento davanti al monitor del computer a tradurre parole, a rendere comprensibili concetti talvolta confusi anche al madrelingua in una lingua di arrivo, che solitamente è la prima lingua del traduttore.

Sì, perché solitamente il traduttore lavora traducendo dalla lingua appresa nella propria, ma se ha la possibilità di essere affiancato da un madrelingua, come nel mio caso, può permettersi di fare anche il lavoro inverso, avendo vicino un ottimo correttore di bozza. Due sono i tipi di traduzione italiano-giapponese più importanti: la traduzione letteraria e la traduzione tecnica o comunque di ambito non letterario.

1. La traduzione letteraria

La traduzione letteraria riguarda il mondo della letteratura, che è un campo vasto in cui si spazia dal romanzo al manga. È un ambito complesso, che richiede un approfondito studio alle spalle, ma anche e soprattutto una predisposizione innata alla scrittura, oltre ad una ottima padronanza della propria lingua da un punto di vista sintattico e grammaticale. Ovviamente, l’aver vissuto diverso tempo nel paese di cui si traduce la lingua, agevola nella comprensione di alcune forme scritte, modi di dire, slang… che spesso necessiterebbero di molti più anni di apprendimento. A differenza di un testo tecnico, non ci sono di solito dei linguaggi standard da memorizzare, ma capita sovente di dover acquisire una serie di informazioni per poter arrivare a comprendere a pieno il linguaggio di un personaggio e il suo pensiero. Nel suo lavoro il traduttore letterario finisce spesso per immedesimarsi nei personaggi che traduce, instaurando un rapporto indiretto con il lettore, che verrà risucchiato nella lettura dalle parole riscritte nella lingua del lettore dal traduttore. Si crea in un certo senso un legame profondo per osmosi tra il traduttore, l’opera e il lettore. Durante il lungo lavoro di traduzione il traduttore pensa molto al fruitore del suo lavoro e proprio in virtù di questo desiderio di rendere fruibile l’opera al suo stesso popolo, il traduttore investirà tutte le sue energie per produrre un volume che sia il più fedele possibile all’originale, ma che al contempo soddisfi pienamente il più esigente dei lettori.

2. La traduzione tecnica o comunque non letteraria

È un campo molto vasto, che abbraccia molti ambiti diversi e per questo il traduttore finisce per specializzarsi in certi settori, di cui studia le terminologie per produrre una traduzione affidabile e chiara. La difficoltà maggiore sta nell’acquisizione del vocabolario tecnico necessario per svolgere un lavoro ottimale. In questo tipo di traduzione si crea un rapporto continuativo con il cliente che può interagire con il traduttore per metterlo al corrente di maggiori informazioni. Fondamentale che si diano al traduttore più dettagli possibili il prima possibile e chiari, altrimenti quest’ultimo non sarà in grado di fare al meglio il suo lavoro. Avendo due lauree in ambiti diversi (Lettere –Archeologia e Lingua giapponese) posso muovermi in diversi settori di traduzione e potendo essere affiancata da un madrelingua giapponese, posso svolgere traduzioni anche inverse dall’Italiano in Giapponese. I miei campi di traduzione sono soprattutto: Archeologia, Arte, Economia, Giurisprudenza, Letteratura, Manga, Turismo
 

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